Milano – Roma A/R

L’Ovetto family si è trasferita armi e bagagli a Roma nel fine settimana appena passato per il matrimonio di un collega matematico di mamma Ova

Mentre papà Ovo ha trasbordato Poldo, lamacchinagrandedelladitta, lungo la penisola già il venerdi pomeriggio, la parte femminile della famiglia ha raggiunto la capitale in volo  nella mattina del giorno successivo; poi oggi, dopo l’evento mondano del sabato pomeriggio e mentre papà Ovo riportava Poldo all’ovile, le due donne Ovette riprendevano il volo per casa.

L’Ovetta, ormai frequent flyer, ha deciso di affrontare le due tratte in modo differente.

All’andata, complice l’eccitazione da evento, ha estratto il suo libricino degli animali ed ha preteso (non chiesto… preteso) che mamma Ova giocasse con lei:

“Dov’è il cagnino?”
Ed ecco il piccolo indice della bimba piantarsi sulla raffigurazione di un cagnolino verde (?) con un occhio bianco ed uno nero (!)
“Dov’è la pecorella?”
Ed ecco l’indice andare dritto senza paura verso la raffigurazione di una pecora dal giusto colore bianco sporco (alcune settimane fa quella pecorella era solo bianca… senza sporco)
“Dov’è il maiale?”
Ed ecco la bimba allungare il braccio ed indicare senza dubbio alcuno un grasso signore che russa giusto sul sedile di dietro

Il gioco è stato prontamente sospeso e l’incidente diplomatico evitato solo perché nessuno ci ha fatto caso.

Al ritorno mamma Ova, segnata dall’esperienza, ha evitato di mostrare alcun libricino, l’Ovetta ha quindi dapprima scrutato quel buffo signore che terrorizzato si rassettava il colletto, sudava, si metteva a posto i pantaloni, sudava, si tirava su i calzini, sudava, ecc…ecc…; quindi, capito che il tizio in questione si trovava in evidente difficoltà da volo, ha deciso di mostrargli, in pratica, come uscire dall’empasse: si è girata dall’altra parte e ha piazzato un pisolo da Roma Fiumicino a Milano Linate rullaggio, decollo, atterraggio e annunci compresi (indifferente persino al fatto che sullo stesso volo vi si trovasse una scolaresca di adolescenti romani in partenza per la ludica Londra).
Infine, quando mamma Ova l’ha dovuta svegliare per farla scendere dall’aereo (per ultimi… tanto sta dormendo), la piccola ha aperto gli occhi e si è guardata attorno un po’ delusa, quasi a dire: e adesso che si fa?

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