9 metri sopra il soffitto

3 giorni prima dell’inizio di agosto, un cartello fuori casa ha attirato la nostra attenzione.

“Che si fa?”
“Telefoniamo”
“Che hanno detto?”
“L’andiamo a vedere domani pomeriggio, siamo i sesti”
“Di già? Cavolo! Non siamo i soli ad esser interessati”


Ti è piaciuta?”
“Si”
“Che si fa?”
“La si compra, o per lo meno ci si prova”

Segue un mese di telefonate, visite, contrattazione, baratto, pensieri e ripensieri. Il tutto in montagna, al mare, a Barcellona (di queste cose parliamo dalla settimana prossima), con il caldo che soffoca, le zanzare che pungono, le valigie fatte e rifatte per tre volte, un paio di Ovetti nati (ne parliamo domani), qualche amico che si sfidanza e si rifidanza, lo zio Apache che fa su è giù da Londra, il compleanno dell’Ovetta e chi più ne ha più ne metta.

Poi, giusto 3 giorni dopo la fine di agosto, un paio di firme ed un paio di assegni (solo i primi, ahime!, solo i primi) suggellano il tutto.

Da questa settimana abbiamo tanti meno soldi in banca e la promessa di abitare in una casa nuova più o meno giusto in tempo per il secondo compleanno dell’Ovetta; in mezzo una marea di lavori da fare e tanti, tanti dindi da lasciarci alle spalle.

Ah già, dimenticavo, vabbè che è un po’ presto per venirci a trovare nella nuova casa ma intanto comincio a darvi le indicazioni su come arrivarci.
Fate la strada come al solito, parcheggiate come al solito, entrate dal cancelletto come al solito e girate sulla sinistra come al solito: bene, adesso avete di fronte il solito palazzo.

Solo, non guardate il nostro appartamento, guardate un po’ più in su, diciamo almeno 9 metri sopra il nostro soffitto: bene, eccoci li…. tra un annetto.

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