Buon Compleanno Ovetta #11

A te,

a te che sei empatica e generosa, che ti immedesimi nelle persone che hai di fronte, che credi nella bontà e odi gli scontri.

a te che quest’anno quando hai capito che il Monno era celiaco, hai iniziato a guardare il mondo con i suoi occhi, cercando di aiutarlo a rispettare le regole, a te che assaggi ogni cibo senza glutine e dichiari con convinzione che è buono, anzi buonissimo, a te che capisci quando il Monno non sta bene e sei nostra complice, che non ti lamenti se qualche restrizione colpisce anche te, ma sorridi di buon grado.

a te che hai vissuto l’ultimo anno di scuola con serenità e che, ovviamente, hai pianto infinite lacrime all’ultimo giorno, nel salutare quelle che saranno per sempre le tue maestre e i tuoi compagni. 

a te che hai quattro playlist di Spotify e cancelli sistematicamente le cinque, dicosi cinque, canzoni che piacciono al Monno, perchè stonano nelle tue scelte musicali. 

a te che ti lanci nello sci, nuoti con abilità in acqua, ti cimenti in volteggi… ma lo spirito competitivo è altra cosa da te, l’agonismo non lo conosci proprio.

a te che chiacchieri fitto fitto davanti a scuola con le amiche e pure qualche amico, che ragioni sul significato dell’amicizia, che soffri per le parole sbagliate e che temi un po’ (troppo) il giudizio degli altri. 

a te che giochi con Pica, le insegni le sillabe, la segui all’oratorio, le leggi i fumetti di Asterix e lei ti adora, e anche se ogni tanto ti arrabbi con Pica, sei fiera ed orgogliosa del tuo ruolo di sorella maggiore.

a te che se bisticci con i tuoi fratelli poi, alla fine, sei sempre quella che cede, a te che sei l’unica che tenta di riordinare la cameretta, a te che dispensi consigli buoni a Pica e a Monno, da sorella grande, da “quella che ci è già passata”. 

a te che la mensola sopra il tuo letto è un’accozzaglia di cose tue, ricordi, fogli, oggetti, fuori dalla portata di tutti, e regna un caos nel quale tu ti ritrovi e di cui sei giustamente un po’ gelosa. 

a te che piano piano guadagni le tue autonomie, i tuoi spazi, a te che piace parlare da grande con papà Ovo, o cercare la complicità di mamma Ova, per quel bisogno di unicità che una ragazzina della tua età sente crescere.

a te che senza il Monno saresti persa, perché con lui ridi, giochi, litighi, fai pace come con nessuno, e la vostra intesa è magica e impalpabile. 

a te che ogni tanto sei di malumore e tutto ti sembra grigio, e allora ti chiudi nel silenzio che tanto fa presagire l’adolescenza, a te che mamma Ova parla e parla e parla, sperando di aprire spiragli nei primi momenti grigi e soprattutto ponti per il futuro.  

a te che hai deciso che saresti andata una settimana in un campus da sola parlando inglese… e lo hai fatto alla grande: certo poi telefonavi tutte le sere piangendo, perché ti veniva la malinconia ma te la sei cavata e tutto da sola. 

a te che sei poi andata in campeggio, come l’anno scorso, con l’oratorio, con le tue amiche e quest’anno sei pure tornata senza i pidocchi! Evvai!

a te che hai appreso che alle medie non sarai con la tua migliore amica (“ma non mi preoccupo… eravamo in classi diverse anche alle elementari ma siamo amiche uguali”) e nemmeno con le tue compagne delle elementari preferite (“ma mi farò amiche nuove”). E non si capisce se sei davvero tranquilla o cerchi di rassicurarti da sola.

a te che stai crescendo e devi imparare a volare con le tue ali, a te che sei spesso insicura, a te che adori le espressioni matematiche e hai imparato da sola le potenze, a te che piangi se qualcuno si fa male, e non parliamo se ti fai male tu, a te che piacciono Stallio e Ollio, a te che sei buona come il pane e sgrani gli occhioni quando scopri che il mondo non è tutto bello, a te che sei ancora una cucciola, ma anche una splendida ragazzina.

a te, sì proprio a te, buon unidicesimo compleanno Ovetta.  

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