528

… e alla fine il giorno è arrivato.

Mamma Ova e papà Ovo in fondo già lo sapevano da tempo e semplicemente ora è arrivato il momento di passare dalla fase di “studio tutto, fammi leggere bene…” alla fase del “fare”.
Un po’ di paura, tanti dubbi, molta voglia di imparare e una certa fermezza granitica verso i cercatori di scorciatoie.

Per il Monno invece è stato molto diverso.
Lui mercoledì mattina si è svegliato con le sue sorelle, ha fatto colazione con le sue sorelle, si è recato davanti a scuola con le sue sorelle e poi ha salutato Pica gongolando di sottecchi quando lei (solo lei) è entrata (peraltro Pica non è che fosse proprio felice di andare a scuola da sola… “eh ma non è giusto papà!”)
E’ tornato a giocare  per un paio d’ore con l’Ovetta godendosi la cameretta in compagnia della sua miglior amica e poi l’ha accompagnata davanti alla scuola (perché l’Ovetta entrava a metà mattinata causa riunione sindacale).
A questo punto, ha avuto anche il tempo per un paio di partite a calcetto con il papà prima di prender la macchina e dirigersi verso Monza facendo alcune delle strade che Papà Ovo percorre sgambettando nella sua preparazione per la maratona (e di cui il Monno ha voluto sapere dettagliatamente ogni curva,… rettilineo…. avvallamento…).
Una volta giunti e ricongiuntosi anche con mamma Ova, ha cominciato ad assicurarsi che non vi fossero scherzi (terrificanti) all’orizzonte: “Papà… non mi fanno punture o prelievi, vero?” “Tranquillo Monno… nessuna puntura”….”Mamma… papà mi ha detto la verità, vero?”… “Sì tesoro.” “Non ci sono esami come a Trieste, vero?” “No, stai traquillo, ma ci parleranno anche di quello che a Trieste hanno scoperto”.
Poi è giunto il momento, 40 minuti con il dottore. Il dottore parlava, mamma Ova ascoltava attentamente e papà Ovo cercava di farlo ma aveva il Monno che nell’orecchio chiedeva spiegazioni. 
“Papà… ha detto che questa cosa è positiva… ma allora è una cosa brutta… perché la mamma mi ha detto che negativo in medicina vuol dire bello e allora mi sa che positivo vuol dire brutto; eh? Che cos’è?”…. “non lo so Monno… mi stai bisbigliando nell’orecchio da mezz’ora, non ho capito una …”.
Finito l’incontro, poi il Monno ha avuto lo straordinario onore di andare a mangiare con mamma e papà… da figlio unico: cosa ovviamente più unica che rara.
Infine, nel pomeriggio, una gran chiacchierata tra adulti (mamma Ova, papà Ovo e il grande Monno appunto) ovvero, in fondo, nulla più di altre chiacchierate che, negli ultimi giorni, i tre avevano fatto tra di loro più e più volte.
Insomma, vista così, una giornata tranquilla, che il Monno si è goduto senza scuola, con le sue sorelle per un pochetto e con mamma e papà tutti per lui per un’abbondante mezza giornata: mica male!

Certo, in mezzo, ci sono state alcune frasi del dottore che, ahinoi, gli cambieranno la vita ma a queste ci penseremo da domani o giù di lì…

“Monno.”
“Sì dottore?”
“Ti piace il numero 528? Perché se non ti piace te ne do un altro.”
“No… mi piace”
“Perfetto. Allora sappi che da quando io lavoro in questo ospedale, e sono circa 9 anni, tu sei il cinquecentoventottesimo bambino celiaco.”


“Mamma… 528 in 9 anni sono circa 60 all’anno…. Circa 1 alla settimana…. Caspita!”
“Già… caspita.”

This Post Has 2 Comments

  1. Bravi

  2. Azz…Come posso tirarvi su di morale? Dai la linea della Coop è buonina e ricca…spero ne abbiate una vicino!!
    PS: mia sorella è diventata intollerante al glutine quindi inizio anche io a saperne qualcosina…

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