Motoretta

Quando arriva Natale si potrebbe stilare un lunghissimo elenco di cose piacevoli (e meno piacevoli) che tu sai, intimamente e profondamente sai, che si ripeteranno sempre e comunque.

Esempi?
Beh, in senso generale un breve elenco citerebbe:

L’impacchettamento dei regali ad orari assurdi
Il nascondere detti pacchetti in luoghi ancora più assurdi
Sette spose per sette fratelli in TV
L’albero di Natale che ti punge le dita mentre l’addobbi
Il traffico impazzito
Flash gordon… sempre in TV.
L’Ovetta che finge di credere a Babbo Natale ma poi ci crede per davvero ma forse anche no, ma è meglio se non ne parlo caso mai non esistesse poi non mi portano i regali e le virgole non le ho messe apposta…
Una poltrona per due … ancora in TV.
Gli Ucas che per organizzarsi coi regali partono a settembre ma alla fine il coordinamento è sempre troppo complicato.
Pica che gioca con le statuine del presepe e alla sera le mette tutte belle ammassate nella capanna “perché se no hanno freddo”.
le cene con gli amici,… e poi con gli altri amici,… e poi con quegli altri ancora,… e poi ci siamo capiti
Il Monno che invece non si pone il problema dell’esistenza di babbo Natale perché lui… “certo che esiste!”
Una stanchezza colossale che ti attanaglia e il calendario che si avvicina sempre più alla data fatidica (il che è un bene… perché poi passa; ma è anche un male… perché ho troppe cosa da fare!!!)
Le feste scolastiche di natale, di cui almeno due in concomitanza, e si è rischiato persino il tris, per cui il genitore volenteroso di turno – chissà chi ?– deve portare panettoni e pandori per tutta la classe.
Le pizzate natalizie degli ovetti che hanno libertà di invitare -a turno- 5 amici a casa a cena e festeggiare con loro il Natale, all’insegna di giochi, balli, urla e risate.  
Liste incrociate di regali per bimbi e consulti via whatsapp con le mamme per capire cosa regalare.
Letterine a Babbo Natale scritte in bella calligrafia, ques’anno da Pica, neo scrittrice, perché non si sa mai che il ciccione vestito di rosso non legga bene la prima versione.  

Quest’anno, tra le consuete belle tradizioni natalizie, non poteva mancare la cena dell’Atletica.
Cena che viene vissuta dall’Ovetta (che in teoria non c’entra nulla) come una grande occasione per spettegolare con amichette varie, dal Monno che ci sguazza come un pesce nel SUO mare lontano da tutte queste femmine che gli stanno sempre intorno e da Pica che parte impaurita e finisce sfatta e disfatta.
E allora vai con la tradizione dei tavolacci dove si mangia tutti insieme, vai con la tradizione di papà Ovo che serve ai tavoli e usa tutte le sua doti di “influencer” per convincere il cuoco a districarsi tra le allergie e le intolleranze varie sue e di mamma Ova. Vai con la tradizione delle tre ore di cena in un locale con un centinaio di adulti e una sessantina di bimbi, da cui alla fine ne esci ciuco completo. Vai con il tradizionale pandoro che finisce sempre e bisogna buttarsi a pesce altrimenti si becca il panettone che non piace a nessuno. E per finire, vai anche con la tradizionale estrazione finale della lotteria che aggiudica una “motoretta” giocattolo grande come un camion (vero): tradizionale estrazione riservata solo ai bimbi più piccoli, e da loro sognata e agognata tanto quanto temuta dai rispettivi genitori che proprio non saprebbero dove metterla sta benedetta “motorettagrandecomeuncamion”. E infatti appunto ogni anno mentre un bimbo viene issato sul suo nuovo fiammante bolide, una coppia di genitori viene prima soccorsa nel momento in cui vorrebbe accasciarsi al suolo, e successivamente viene presa a sberleffi da tutti gli astanti che si rendono pienamente conto del pericolo appena scampato (loro).

Ecco…. Appunto.

Anche le tradizioni, a volte, non si ripetono proprio proprio uguali…
E ora abbiamo un “piccolissimo” problema proprio nel mezzo del salotto.


(Una felicissima Pica al volante della sua nuovissima Motoretta)

This Post Has 2 Comments

  1. Complimenti!!!

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