C’è sempre un MA

Nei mesi scorsi l’Ovetta ed il Monno per i loro rispettivi compleanni hanno ricevuto un regalo “diverso”.

Il Monno è stato portato a vedere la Juve in una partita di Champions League, l’Ovetta è stata portata al suo primo concerto: due idee che ritenevamo divertenti, diverse ed elettrizzanti… ma c’è sempre un ma…

Il Monno ha cominciato a vivere il suo regalo dalla settimana precedente, nel senso che tra i vari amichetti era un ripetersi di “chissà quanto finisce la partita…. E comunque io vado allo stadio a vederla”, poi, il giorno dell’evento, il cucciolo è schizzato fuori da scuola ancora più velocemente del solito e i maschi della famiglia Ovetti hanno fatto rotta verso Torino.
Peraltro papà Ovo, noto ultras, non era mai stato a vedere una partita di Coppa e ha leggermente sottostimato il traffico sull’asse Milano-Torino all’ora di punta ed in concomitanza con una partita di cartello per cui in macchina, all’avvicinarsi dell’ora X, l’ansia saliva inesorabile.
Arrivati comunque in posto con ben 30’ di anticipo i nostri eroi parcheggiavano selvaggiamente e si dirigevano senza indugio verso lo stadio.
Sulla strada il Monno veniva iniziato alla cena tipica da stadio detto anche “il paninozzo del lurido” innaffiato da abbondante cocacola.
I due, ovviamente giunti dalla parte opposta dell’entrata loro riservata, circumnavigavano l’impianto sportivo, evitavano gli Hooligans Inglesi e facevano pipì (solo il cucciolo) all’alberello autoctono; indi superavano ben tre controlli (papà Ovo e il Monno hanno facce poco raccomandabili) e costringevano un gentil signore a sloggiare dal SUO posto per permetterci di sedere vicini.
Poi finalmente con fantastici giochi di luce nello stadio ha iniziato a risuonare la musica della Champions e il Monno ha iniziato a tifare come sa fare lui: contando i tiri, urlando “mannaggia!” ai pali e saltando in piedi braccia al cielo al gol!
MA… c’è sempre un MA.
Poco importa se praticamente chiunque conoscessimo di qualsiasi fede calcistica fosse quella sera tifasse Juve; poco importa se la Vecchia Signora avesse, fino a quel momento vinto TUTTE le partite; poco importa se la partita sia stata molto bella: negli ultimi due minuti di gioco la Juve ha preso due gol e perso la sua prima partita stagionale.
Il Monno ha reagito con calma, classe e rassegnazione: in pratica ha iniziato a piangere come un fontana urlando al mondo il suo stato di infelice e sfortunato tifoso.
Rientrato in nottata non ha più parlato della serata e, ancora adesso solo con papà Ovo, ammette che la serata era stata davvero bella “… e però Papà sono stato sfortunato!”

L’Ovetta invece ha vissuto il suo primo concerto in quel del palazzetto di Montichiari insieme alla Groupie di Bryan Adams al secolo mamma Ova.
Le due “girls” sono partite a bordo del loro Pandamonio rosso e sono rientrate in nottata con le orecchie e l’ugola in fiamme.
L’Ovetta, degna figlia di suo padre, appena entrata, ha puntato il palco al suono di “Mamma andiamo più vicino possibile”, ha mangiato panini socializzando con gli astanti, si è fatta qualche selfie nell’attesa fino ad eccitarsi all’inverosimile all’ingresso della star.
Poi ha cantato tutto il cantabile (che per sua stessa ammissione era solo la parte delle canzoni che veniva ripetuta) e si è fatta ripetere quello che veniva detto in Inglese; infine, stanchissima, ha ciondolato la testa addormentata sulla via del rientro.
L’indomani ha spiegato tutto con dovizie di particolari a fratello e sorella, ha già scatenato dosi di invidia massima in alcune sue amichette e probabilmente domani a scuola farà altrettanto.
MA… c’è sempre un MA
Due giorni fa, in quel che passerà alla storia come il black friday dell’Ovetta, la cucciola ha inanellato una serie infinita di monellerie: a) nella sua cartella è stata trovata, sfusa, una pagina di un quaderno appallottolata, sgualcita e stropicciata b) sempre nella sua cartella è stato trovata una banana in condizioni di pietose risalenti a chissà quale giorno delle settimane precedenti e comunque al momento sottoposta alla prova del carbonio 14 per una datazione definitiva c) un dettato con 17 errori ortografici (!) e d) una comunicazione delle maestre risalenti al mercoledì in cui le stesse segnalavano che l’alunna non aveva portato i libri giusti per le lezioni (comunicazione che ovviamente la cucciola non ci aveva riportato).
Processata per direttissima, la galeotta è stata ritenuta colpevole per tutti e 4 i misfatti e la pena è stata sospesa solo dato il fatto che i biglietti del concerto fossero stati già comprati.
In compenso, oggi sotto la direzione di papà Ovo, l’Ovetta ha subito una sessione di studio dalle 14 alle 19 non stop.

Insomma… al momento Pica se la passa abbastanza bene 🙂

Lasciaci il tuo commento...

Close Menu