Le Ovo vacanze 2018 #2

…segue da settimana scorsa

Praga
Anche nella capitale Ceca gli Ovetti si concedono nuovamente il lusso di un Ibis Rosso e mangiano tutto il mangiabile a colazione. Particolare non trascurabile perché per tutti i 12 giorni di vacanza l’Ovo famiglia terrà un ritmo di 11 km/giorno di media con punte di 16 km… a piedi! Pure Pica che, ricordiamoci, non ha ancora sei anni e che quindi la sera ogni tanto ci diceva di “esser un po’ stanchina”… prima di crollare di schianto a letto.
A Praga l’Ovetta getta il cuore oltre all’ostacolo e comincia di suo a chiacchierare in inglese e, sebbene il vocabolario sia ovviamente molto limitato, lei ci prova e, in un modo tutto italiano, ci riesce! (brava Ovetta!).
Il Monno ovviamente le è sempre a fianco, da perfetto scudiero, ma diciamo che ha qualche piccola difficoltà in più.
Sono degne di nota (oltre alla classica visita delle principali attrazioni cittadine), la visita alla piccola Tour Eiffel (ma solo perché papà Ovo proprio non sapeva che esistesse), quella al muro di John Lennon, quella al castello cittadino, quella al museo del comunismo dove si respirava un’aria veramente pesante – all’uscita del quale Pica di sua spontanea volontà ha sussurrato a mamma Ova “Adesso si può tornare a sorridere?”- e quella ad un bunker antiatomico nel pieno centro della città che ci ha fatto piombare in piena guerra fredda.
E infatti è cominciata una lunghissima disanima del periodo conclusosi con la caduta del muro che ha visto l’Ovetta sempre più interessata all’argomento all’insegna di “Papà mi spieghi ancora meglio tutto il periodo della Guerra fredda? E tu te lo ricordi? e quando il muro è caduto tu cosa facevi?”, il Monno interessato ma perplesso perché “E’ interessante ma m’impressionano tutte queste cose brutte,.. parliamo di quelle belle?” e Pica interessata a trovare un souvenir di Sissi colpevolmente dimenticato a Vienna!
Poi, sfortunatamente, l’amara sorpresa che l’Ovetta dal campeggio si era portata a casa … i pidocchi! (che nel frattempo avevano trovato alloggio anche nelle altre teste).
Per quanto possibile la vacanza è diventata ancora più complicata!

Monaco di Baviera
Tutta la truppa, Ovetta, Monno, Pica, mamma, papà e pidocchi in grande quantità arrivano in Baviera. Hanno lasciato a Praga un paio di camere d’albergo ove sembrava fosse esploso il bagno dopo che mamma Ova, in preda a isterismo, aveva ripetutamente vivisezionato la testa di tutti mentre papà Ovo rubava pile di asciugamani dai carrellini delle signore delle pulizie.
A Monaco papà Ovo ha riaperto il vaso dei ricordi e si è dato alle birre rivisitando l’Olympiapark ove soggiornò (proprio lì, sull’erba del parco) in un mitico Octoberfest di trent’anni fa.
I cuccioli ormai avvezzi all’inglese si sono sbizzarriti a chiaccherare con le signorine della reception e hanno mangiato pile di Bratwurster. Da segnalare Pica che entra in ascensore e schiaccia il pulsante del piano mentre gli altri sono ancora tutti fuori: attimo di panico a cui segue papà Ovo che si scapicolla per la tromba delle scale e arriva a pian terreno dove vede un paio di signori che con gli occhi sgranati fissano una cucciola (sola!) uscire dall’ascensore,… guardarsi in giro,… e quando vede suo padre ansimante appena arrivato dal quinto piano correndo quasi come se fosse Bolt, lo redarguisce: “Ma papà?? Dove eravate finiti?”… tutta sorridente.
Poi, con un giorno di anticipo e tagliando la tappa di Legoland (approposito doveva essere una sorpresa ma sarà per la prossima) la famiglia ha puntato la macchina in direzione Ovetti-town per uno spulciamento generalizzato.

Ovunque, ma proprio ovunque, i cuccioli sono stati bravissimi. Armati della loro macchina fotografica personale (una blu, una gialla, una bianca) e con grandissimo senso di adattamento hanno camminato per Km e Km quasi senza lamentarsi dormendo quasi sempre in camere divise ora con uno, ora con l’altro genitore e ogni tanto pure da soli.

Post tour
Per ritemprarsi dalle fatiche la famiglia tutta si è poi regalata una 4+4 giorni di mare e montagna.

In montagna i nostri eroi conquistano finalmente il lago bianco (dove non erano riusciti ad arrivare lo scorso anno) con una camminata in montagna di oltre 5 ore e trenta e Pica assurge al ruolo di mito assoluto.

Al mare invece papà Ovo batte tutti i suoi record personali: 4 bagni in 4 giorni resteranno negli annali (stante anche il fatto che il mare fosse caldo e la temperatura dell’aria non troppa.. il che ha aiutato a sopportare tutto).
Poi i cuccioli sono rimasti ancora al mare con gli Ucas e con gli ormai acquisiti zia Mirella (grazie di tutto) e zio Marco (grazie di tutto bis).

Finito?

Macchè!

Nel momento in cui questo post andrà on line, gli Ovetti staranno festeggiando il 45° anniversario di nozze di nonno Motore e nonna Patriottica in un weekend dallo zio A. in quel di Londra dove finalmente vedranno la fantomatica casa dello zio; dopo invece si,… le vacanze saranno proprio finite!

 

PS: c’è un momento, un momento preciso che difficilmente dimenticheremo di queste vacanze.

Monaco, sulla banchina aspettando una metropolitana,
….gli altoparlanti fanno partire un Valzer, gli Ovetti scimmiottano un ballo….
Una dolce vecchietta li guarda sorridendo, poi gli si avvicina e prende la mano dell’Ovetta…
 la vecchina non parla inglese, solo tedesco, però a gesti, piano piano, le insegna a ballare…
e allora anche il Monno ci prova…e anche mamma Ova …
tutti a ballare con la vecchina, mentre anche papà Ovo e Pica ballano poco più in là, sulla banchina della metropolitana felici tutti quanti!

(Gli Ovetti al John Lennon Wall in Praga)

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