Le Ovo vacanze 2018 #1

Rieccoci !

L’estate degli Ovetti volge al termine e giustamente serve un riepilogo che incornici tutte le avventure (e le disavventure) dell’ultimo mese: cominciamo.

L’estate era cominciata con la “Prima” dell’Ovetta in campeggio senza la famiglia (si veda qui).
Come già detto l’evento era stato preso con grande orgoglio dalla suddetta, con grande ammirazione da Pica e con grande scoramento dal Monno che non si capacitava di come sua sorella potesse preferire una settimana in campeggio con le amichette e per la prima volta senza mamma e papà al fatto di rimanere tutta la settimana al caldo della pianura padana ma con l’indubbio  vantaggio di esser presente al suo (del Monno) compleanno: mah!

A seguire i cuccioli sono stati spediti per una settimana in montagna con gli Ucas.
Qui mamma e papà hanno scoperto la pace e la tranquillità di una casa “under 10enni free”; hanno provato ad andare al cinema all’aperto (sì,… ci hanno provato ma poi è arrivata una grandinata colossale che ha distrutto il beneamato orto e ha fatto cambiare idea sulla possibile serata cinematografica) e si sono concessi ben due cene al ristorante: un lusso lussuosissimo.

Quindi ecco i cuccioli tornare per il “gran tour dell’Europa Centrale” che prevedeva per l’occasione: Bressanone-Salisburgo-Vienna-Praga-Monaco di Baviera tutto in macchina e tutto “on the road”.

Bressanone
Pronti partenza e … il Monno ci chiede se potremmo esser così gentili in questo viaggio da informarlo OGNI VOLTA che si cambi provincia, regione, stato.
“NO!!!!” è la risposta all’unisono di mamma e papà; segue conciliabolo e viene concordato la notifica ufficiale al solo cambio di Stato.
Pica si stupisce del fatto che “Qui la gente parla strano… ma siamo ancora in Italia?”, “si tesoro”, “eh… però parla strano; ma papà davvero siamo in Italia?”
All’Ovetta invece, la più viaggiatrice dei tre, cominciano a brillare gli occhietti e questo “mood” non l’abbandonerà fino alla fine del viaggio.
Il tutto accompagnato da una quarantina di canzoni di vario genere, da Jovanotti all’oratorio per intenderci passando per Bennato e Alvaro Soler, che venivano riproposti a rullo per tutti i 2300 km del viaggio, per la gioia degli ovetti e lo sfinimento degli ovo genitori.

Salisburgo
Gli Ovetti incontrano per la prima volta la lingua teutonica; da segnalare Pica che continua con il suo mantra “Eh.. papà, qui parlano strano ma è giusto; loro non sono italiani… che peccato!”
Grande attrazione il castello che sovrasta la città che Pica soprannomina “Il Ciccio” perché…. “Dai mamma guardalo: è Ciccio!”
Spiegazione perfetta.
Salendo su una scala a chiocciola, per arrivare alla cima della torre, Pica ha caldamente sollecitato i ragazzi davanti a lei mettendogli una mano su sedere e urlandogli “go go go!”; sgomento degli astanti e cappottamento dalle risate degli Ovo genitori.
Le cene a base di Wienereschnitzel e Wurster strappano applausi e l’Ovetta comincia una lotta con se stessa, da una parte la paura di provare a parlare in inglese e dall’altra la voglia di farlo. Incomincia invece per tutta la famiglia la scoperta degli Hotel “Ibis Budget” (gli hotel più economici che papà Ovo sia riuscito a trovare con annessa super-colazione che ovviamente viene onorata  da tutta la famiglia)… praticamente degli ostelli moderni.
Il Monno invece va fuori di matto durante una visita alle miniere di sale che, per un breve tratto, passano in territorio tedesco sotto terra per poi tornare indietro: al Monno non pare vero e sbandiera a tutti in giro che lui in Germania ci è già stato!
Sulla via di Salisburgo si segnalano anche visita alle cascate più alte d’Europa e momento giocoso sulle montagne russe in quel di… boh!

Vienna
Qui la famiglia soggiorna in un Ibis signorile (addirittura non budget con annessa iper-super colazione… spazzolata in toto); si segnalano gran mangiate di Wurster, Sacher, palle di Mozart e addirittura una prova (onestamente fallita) in un ristorante asiatico (beh… qui dobbiamo ancora lavorarci un pochetto).
Immancabile la visita al Prater e memorabili le capocciate del Monno e di Pica nel labirinto di vetro così come memorabile è rimasta la visita al castello di Hellbrunn dove i giochi d’acqua hanno  intimidito i cucciolo… ma solo per un momento, e infatti poi i nanetti ci hanno preso gusto decretando la visita a Hellbrunn la tappa la più divertente dell’intero viaggio.
Prima del viaggio, e con la solita difficoltà davanti ad un film, ai cuccioli era stato fatto vedere in anteprima un film pressoché sconosciuto (ah! ah!) dal titolo “Sissi: la giovane Imperatrice”.
Il pezzo forte di Vienna è quindi stata la visita a Schönbrunn, dove Pica ha girato il castello manco fosse in visita all’idolo di una vita, al mito in terra, al non-plus-ultra delle divinità finché, in una stanza eccola lì: Sissi, certo era girata di spalle e davanti ad uno specchio mentre si pettinava i capelli ma era pur sempre lei… e la cucciola è rimasta li, bocca spalancata e occhi sbarrati davanti alla sua Sissi!
A seguire una surreale discussione sul fatto che Sissi era morta, ma non aveva la faccia che abbiamo visto noi nel film, che è la faccia di un’attrice che si chiama Romy che è morta anche lei, ma non si chiamava Sissi, ed è morta prima Sissi, e poi Romy che non si sono conosciute, ma forse era più bella Romy, ma solo quando faceva finta di essere Sissi, e non ne siamo ancora usciti adesso da tutta questa discussione.
In realtà anche a papà Ovo la visita a Vienna ha fatto una certa impressione; qui era venuto per la prima volta trent’anni fa, senza nulla che non fosse uno zaino e un sacco a pelo; gasp!


(Gli Ovetti contemplano Schönbrunn)                                                                          

                  

Continua settimana prossima…

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