Maratona

Venerdì mattina…
“Dai mamma Ova che ce la facciamo! Dai!”
“No… non ce la faremo…”
“Mamma Ova, devi crederci! Ce la facciamo, ce la facciamo! (e comunque si tratta solo di una sessantina di ore di supplizio… prima o poi passano…)
“Tesoro, non ce la facciamo… me lo sento….”

Questo era il tono della telefonata tra papà Ovo (in trentino ma in rientro) e mamma Ova (a casa ma verso il posto di lavoro).
Il soggetto null’altro era che la “tempesta perfetta” che si stava preparando sulla testa di casa Ovetti; tempesta prevista tra il pomeriggio dello stesso venerdì e il pomeriggio della domenica seguente; come si può evincere da una anche superficiale analisi del testo, mamma Ova disperava mentre papà Ovo la rassicurava (mentendole).
Poi è successo questo….

Venerdì pomeriggio/sera
L’Ovetta viene accompagnata alla terzultima prova del suo saggio di ginnastica artistica mentre papà Ovo porta il Monno ad inglese. A seguire, mentre mamma Ova attende la fine delle prove dell’Ovetta che vanno per le lunghe, il padre prima rifocilla Monno e Pica a suon di toast, poi prepara toast per mamma e Ovetta (quando avranno finito) e per finire si reca con Monno e Pica in centro al paese.
Qui viene assoldato per il servizio d’ordine dell’annuale corsa cittadina e lascerà i pargoli allo stato brado per la piazza cittadina fino all’arrivo di mamma (e Ovetta).
Alle 21 scattano le gare con Pica splendida quarta e il Monno secondo in rimonta.
Segue lunghissima premiazione e camminata fino a casa; papà Ovo rincasa una decina di minuti dopo (causa organizzazione) e si catapulta a letto dove trova la consorte: si addormentano in 2” netti, forse si sono addirittura detti “ciao”… ma non si garantisce.

Sabato mattina
Mattinata in tranquilla scioltezza: mamma Ova si sveglia alle 6,30 per andare al lavoro, papà Ovo porta Pica ad inglese e quindi tutti gli Ovetti a nuoto. Qui si scorda che era il sabato in cui si poteva entrare a bordo-vasca per le foto e maledice sè stesso; alla fine della lezione gran diploma per tutti!

Sabato pomeriggio/sera
Il pomeriggio comincia prestissimo con l’Ovetta attesa per le 14,30 alla penultima prova del saggio di ginnastica; a seguire Pica viene portata a casa di un’amichetta per “festicciola privata”; quindi si torna indietro a recuperare l’Ovetta e si arriva a casa per un paio d’ore di compiti… già, volevi che mancassero?
Alle 18,30 mamma Ova porta l’Ovetta all’ultima prova di questo maled… saggio mentre papà Ovo recupera Pica dalla festa (Pica che ovviamente non ha nessuna intenzione di andarsene), ci si scapicolla quindi a casa per l’ormai classica cena a base di toast che papà prepara anche per mamma e Ovetta.
Finita la lauta cena di nuovo tutti in macchina per raggiungere mamma e primogenita che nel frattempo ha finito l’ultima prova ed è già al “trucco e parrucco”… mentre si mangia il toast.
Dalle 21 gran saggio di ginnastica artistica con l’Ovetta presente addirittura ed eccezionalmente in due gruppi.
Dopo due ore di piroette, si rientra a casa con l’Ovetta strafelice e con la testa dipinta per metà di blu (vuoi discutere le scelte artistiche della truccatrice, tu?) e Pica in stato semi-comatoso.
Nella successiva mezz’ora, mentre Pica e Monno dormono della grossa, mamma Ova cerca di rendere il cuoio capelluto dell’Ovetta più naturale possibile e papà Ovo nel pieno della lussuria, gelato coppa del nonno da una parte e bottiglione di acqua tonica dall’altra, fa partire la registrazione della finale di Champions League tifando per due ore Liverpool prima di toccare il cuscino arrabbiato per il risultato ma addormentarsi all’istante (questa volta si conferma senza nemmeno un “ciao”).

Domenica mattina
Papà Ovo giura di aver visto la sveglia con un malefico sorriso stampato sulle lancette quando ha cominciato a trillare ad un volume esagerato verso le 7,30.
Un’ora dopo tutta la famiglia usciva in bicicletta con destinazione centro del paese per partecipare all’annuale corsa non competitiva (si evidenzi il “NON”) in favore della ricerca contro il tumore.
Alle ore 9 viene dato lo start che, anche quest’anno, è combaciato con la caduta nel primo tratto di rettilineo da parte di alcuni bimbi (dopotutto storicamente la partenza avviene in discesa e la densità bimbesca raggiunge vette inenarrabili).
Il Monno scatta e non verrà più visto sino all’arrivo (lui dice di essere arrivato 6° assoluto ma di questo non vi è evidenza): ovviamente vince la corsa tra i bimbi di seconda elementare.
L’Ovetta come l’anno scorso corre insieme a papà Ovo ma quest’anno la cucciola corre veramente bene e non necessita di aiuto alcuno: vince la corsa tra le bimbe di quarta e addirittura si classifica prima tra tutte le bimbe delle elementari.
Pica, che non digerisce troppo il fatto che bimbi di 5 anni più grandi di lei la superino allo start, piazza un pianto enciclopedico e per 1/3 di gara frigna a più non posso con mamma Ova che cerca di consolarla/spronarla; poi decide di smettere di piangere, comincia a correre e stacca la madre.
Papà Ovo, che nel frattempo sta tornando indietro lungo il percorso se la vede arrivare e padre e figlia percorrono l’ultimo tratto tra due ali di folla: seconda classificata tra le bimbe dell’asilo!

Un trionfo!

Domenica pomeriggio
Dopo aver addirittura riposato per quasi un’ora, tutta la famiglia si reca all’annuale saggio di nuoto.
Storicamente caratterizzato da grande caos, temperatura sahariana e umidità tropicale, anche quest’anno… tutto è confermato!
Ma i bimbi si divertono e quest’anno anche Pica sfoggia la sua maestria nella vasca grande.
In serata Monno ha il coraggio di lamentarsi “Ma questo week-end è passato troppo in fretta!”
Viene incenerito con lo sguardo dai entrambi i genitori.

E’ finita e forse siamo sopravvissuti…. forse.

This Post Has One Comment

  1. Quest’anno devo dire che siamo stati fortunati e tutto si è spalmato su un paio di settimane, niente maratone di due giorni per noi grazie al cielo!

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