Chi mi tiene il sellino?

Con l’arrivo della bella stagione, il parco veicoli a pedali della famiglia Ovetti è divenuto un problema da affrontare, prima, in maniera calma e tranquilla (quando ha piovuto per un mese di fila e in famiglia ci si diceva “prima o poi dobbiamo pensarci”), poi un certo senso di celerità (quando ha cominciato ad uscire un pallido sole e gli Ovetti hanno iniziato ad odorare la primavera alle porte) e infine con un moto di urgenza (quando i tre all’unisono hanno iniziato a decantare “Bici-bici-bici”… manco fossero Ultras).

Analizzato il problema, ponderate le possibili soluzioni, valutato il portafoglio famigliare, alla fine sono state adottate le seguenti soluzioni:

L’Ovetta avrebbe ottenuto una bici tutta nuova di zecca.
Dal costo contenuto perché comunque non ancora la bici definitiva, avrebbe comunque potuto scegliere la livrea dopo aver avuto per un paio d’anni una bici bianca-unisex (comprata dopo attenta analisi per poter esser utilizzata anche dal Monno).

Il Monno avrebbe ottenuto la bici-bianca unisex di cui sopra.
Tra due anni, quando dovrà cambiarla, è stata già prelazionata la vecchia bici dello zio A. dotata di gomme da enduro come si confà ad un vero Monnomaschio.

Pica avrebbe ottenuto la bici multicolor unisex in forza al Monno fino allo scorso anno; bici ovviamente sprovveduta di rotelline; a seguire utilizzerà la bici bianca-unisex e successivamente la nuova bici dell’Ovetta.

Un incastro perfetto e all’apparenza semplice che però, ovviamente, doveva celare delle insidie.

L’Ovetta ha appreso la bellissima notizia della bicicletta nuova con la frase “mah… non so se voglio una bicicletta nuova” lasciando perplessi gli Ovo genitori.
Quando poi i vetusti hanno capito che si trattava banalmente di un’affermazione pre-adolescenziale e le hanno confermato. “Va bene, allora niente bici ma quando tutta la famiglia andrà in giro vedi di mettere delle scarpe comode per correrci dietro.” Si è aperto un periodo pianti/riflessioni/scuse “si, la voglio la voglio, ti prego”… a conferma del fatto che l’adolescenza non è lontana.
Poi una bicicletta color panna impreziosita da linee rosa e marce-dotata ha finalmente fatto l’ingresso in casa.

Il Monno si è impossessato della bici-bianca unisex andando avanti e indietro nel corsello box per provare il diverso comportamento dei freni anteriore e posteriore; per maggior sicurezza ha chiesto suggerimenti anche a sua sorella maggiore; poi è partito a razzo.
Nell’ultima settimana ha percorso tutte le strade dell’Ovettitown, ha sperimentato la massima velocità raggiungibile e si è già sbucciato gomito e ginocchio… tutto nella norma.

Pica ha festeggiato l’arrivo della sua bicicletta “per bimbi grandi” con ampio sorriso, ha osservato i mille colori con ampio sorriso, ci è montata in sella e ha impugnato il manubrio con ampio sorriso, infine ha notato che era decisamente più alta del precedente biciclo e dell’ampio sorriso non vi era più traccia.
Nell’ultima settimana mamma e papà Ovo hanno battuto le strade limitrofe cercando d’instillare fiducia nella cucciola e nelle sue capacità pedalatorie. Non si sa come, forse in una caduta, ha pure rotto/perso tutto il blocco freno della ruota posteriore; poco importa perché il rapido intervento sul mezzo e lo strano mix di eccitazione mista a fifa hanno comunque continuato a spronare la cucciola.
Ora pedala “quasi” disinvolta, si scusa perché “Mamma scusa se vado pianino ma sai sono la più piccina” e fa bella mostra del suo smodato ego salutando tutti i passanti conosciuti in sella al suo destriero multicolorato. Peccato solo che debba partire con qualcuno che le tiene il sellino… ma non si può avere tutto.

E via… Si pedala!

This Post Has One Comment

  1. Aahahaha!! Queste considerazioni super attente sul utilizzo/riutilizzo sono identiche a quelle che facciamo noi!! Sarà l’avere tre figli?!?

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