Multicompleanno

Dopo aver festeggiato il suo compleanno con mamma, papà, fratello, sorella e qualche amico,
dopo aver festeggiato il suo compleanno con mamma, papà, fratello, sorella e i nonni, dopo aver festeggiato il suo compleanno con tutti i suoi compagni di scuola dell’amato fiocco arancio,
dopo aver insomma abbondantemente festeggiato, Pica – che è bene ricordarsi comincia a pregustare il compleanno verso febbraio con un certo anticipo sul calendario che pone il suo genetliaco solo alla fine di ottobre – quest’anno ha chiesto una piccola festicciola suppletiva con i suoi compagni di scuola al di fuori della stessa.
La richiesta, di per se non straordinariamente complessa, ha posto i genitori per la prima volta dinanzi all’organizzazione di una delle temutissime feste di compleanno al chiuso finora sempre evitate, stante i compleanni dell’Ovetta e del Monno in piena estate.

Ecco quello che si è capito dopo aver organizzato appunta tale festa…
1)        Decidere in una serratissima discussione coniugale la data della festa (“facciamo il 4 novembre?”… “No! Meglio il 30 ottobre!”) è perfettamente inutile. Tanto poi ti rechi in oratorio, chiedi quando è disponibile la saletta e loro ti dicono “Mmm…. Vediamo… se lo vuole fare quest’anno…. Il 2 novembre è l’unica data libera. Gliela prenoto?”
E tu di rimando… “Prenoti,… prenoti”
2)        Pensare che mettere i bigliettini d’invito alla festa nell’armadietto dei bimbi con la scritta “Si prega di confermare” voglia dire avere un quadro più o meno preciso del numero dei partecipanti è pura utopia: le conferme a due giorni dalla festa erano 6. Alla fine si sono presentati in 15!
3)        Quando uno aspetta gli invitati alle 16,30 e si presents alla “location” alle 16 per preparare tutto trovando le porte sbarrate, non deve gettarsi nel panico come ha fatto papà Ovo; un quarto d’ora dopo mentre si è in preda a crisi isteriche, ecco arrivare il “responsabile” che apre le porte (e basta gettare dentro tutto per sfruttare tutti i 15 minuti residui per preparare almeno il tavolo).
4)        Pensare a giochi accattivanti, nuovi ed eccitanti non serve; i maschietti si sono gettati sul bigliardino e non si sono più staccati, le femminucce hanno iniziato a ballare al ritmo delle hit dell’estate.
5)        Sbizzarrirti con torte multistratiche e decorate come un Kandinsky è altrettanto inutile: la torta al cioccolato classica con candelina apposita di colore rosa ha spaccato alla grande!
6)        Non bisogna esser troppo pignoli: se ad un certo punto, tanto per star sicuro che non ti sia sfuggito nessun cucciolo ti metti a contarli tutti e quindici e alla fine ne hai portati all’appello 16… non stare a sottilizzare… si vede che un nanetto si è imbucato!
7)        Comunque vada, in quanto “papà della festeggiata” fai molto ridere.
Spiegazione: almeno 4 bimbe dopo essersi parlate a lungo si sono avvicinate a papà Ovo e gli hanno chiesto: “Ma sei tu il papà di Pica?” “Si”… e se ne sono andate ridendo con fare molto cameratesco. Forse il genitore dovrebbe preoccuparsi.
8)        Programmare un ripasso di Bon-ton per Pica: davvero, cucciola, non è carino accogliere gli amichetti con la frase “Ciao, io sono la festeggiata! Tu me lo hai fatto il regalo?”
9)        Sperare che quando finalmente l’orologio segna le ore 18.30 tutti i cuccioli siano stati recuperati dai rispettivi genitori è decisamente troppo. E quindi ritrovarsi con un paio di mamme che chiacchierano amabilmente senza il minimo accenno a voler lasciare la festa, il tutto mentre tu raccatti piatti di carta e palloncini e rendi la sala vagamente presentabile, agognando il divano di casa!
10)      Mai dimenticare l’accendino!
Mamma Ova prepara la torta, papà Ovo raduna i cuccioli e come un cane pastore porta le pecorelle/bambini in direzione della torta; poi imbraccia la macchina fotografica per immortalare lo spegnimento delle candeline… che però nessuno riesce ad accendere visto che non abbiamo un accendino… e nessuno degli astanti fuma… e al bar non hanno nemmeno un fiammifero….
Papà Ovo posa la reflex e veste i panni di papà Bolt schizzando fuori dalla saletta, scapicollandosi in strada, adocchiando una panetteria, gettandosi dentro, pregando un gentil cliente di prestargli l’accendino e di aspettarlo li cinqueminuticinque, rifacendo la strada all’indietro, lanciando l’accendino a mamma Ova, ri-imbracciando la reflex, dando il là alla più classica “Tanti auguri a te!” e mentre scattano gli applausi rifacendo tutta la strada per riconsegnare allo stupitissimo cliente della panetteria il suo accendino salvo poi stramazzare tra una baguette e un biovetta ai multi-cereali.

Comunque è stato un trionfo!
E’ stato il Giorno (con la G maiuscola di Pica) che si è goduta dal primo all’ultimo secondo e finalmente possiamo dire di aver finito i festeggiamenti dell’ultimogenita.


… poi lo sappiamo che tra sei mesi, ma proprio al massimo, la cucciola ti verrà vicino all’orecchio e sottovoce, senza che tu te lo possa aspettare, ti dirà: “Papà? Cosa facciamo per il mio sesto compleanno?”

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