Ma è legale tutto ciò?

Venerdi… ore 20,15
“Mamma Ovo…pant pant… sono arrivato… pant pant…. Dove siete di preciso?….”
Papà Ovo stava correndo verso il centro paese il che potrebbe non essere un grande evento; ci sarebbe però da sottolineare che:
Da un paio di giorni, lo stesso si trovava ad Hannover per una fiera di settore, sempre vestito come per un matrimonio, sempre con ai piedi le scarpe della festa (o da tortura che dir si voglia), sempre su e giù per immensi padiglioni.
Nel pomeriggio aveva finalmente preso il primo aereo… in ritardo… allora appena atterrato era corso dall’altra parte dell’aereoporto per prendere la coincidenza… salvo scoprire che era anch’essa in ritardo; infine aveva sgommato per tutta la tangenziale est a velocità supersonica per arrivare se non proprio puntuale almeno “in tempo”.
Contemporaneamente mamma Ova aveva galoppato per tutti e tre i giorni da sola ma, siccome non sarebbe stato sufficiente, di sera aveva anche avuto le riunioni scolastiche dei figli e di notte le correzioni dei compiti dei suoi alunni.
…pant…pant… ecco…. Così il quadro sarebbe stato più preciso, ma comunque la situazione non sarebbe migliorata in serata in quanto la corsa per il centro cittadino del vetusto aveva lo scopo di esser presente alla gara del Monno (ore 20,30) che per l’occasione si teneva proprio nell’Ovetto-city (e quindi assurgeva al rango di evento assoluto).
Papà Ovo, sempre vestito da funerale e sempre con le scarpe da tortura ai piedi, veniva coattato per il servizio d’ordine.
Risultato di giornata: Monno secondo classificato (e ovazione generale), genitori distrutti.

Sabato… ore 15,34
“Mamma Ova… pant pant…. Eccotela…. Pant pant… tra un’ora dobbiamo riuscire…pant pant”
Papà Ovo aveva appena riportato l’Ovetta a casa il che potrebbe non essere un grande evento; ci sarebbe però da sottolineare che:
In mattinata mamma Ova era andata al lavoro come al solito, papà Ovo invece era andato a fare la spesa con i cuccioli come al solito e quindi li aveva portati a nuoto come al solito.
MA, questa volta i genitori potevano andare fino a bordo piscina e quindi il vetusto, vestito di tutto punto, con un caldo asfissiante e un tasso d’umidità del 150% aveva iniziato a fare la spola tra le tre differenti (of course) corsie per farsi vedere da tutti gli Ovetti. Quindi consegna dei diplomi che certificavano Pica come un “Pesciolino”, il Monno come un “cavalluccio marino” e l’Ovetta come un “pesce spada”.
Dopo breve corsa a casa e pranzo frugale, eccoci uscire di nuovo con l’Ovetta per le prove generali del saggio di danza da cui, alle 15,34 finalmente si stava rientrando.
…pant…pant… ecco…. Così il quadro sarebbe stato più preciso ma comunque la situazione non sarebbe migliorata in quanto nel tardo pomeriggio tutta la sacra famiglia più gli UCAS al gran completo avrebbero assistito al saggio di ginnastica artistica, dove una raggiante Ovetta di giallo vestita e una sculettante Pica di bianco vestita svettavano per simpatia.
In serata primo incredibile pasto insieme per tutta la famiglia degli ultimi cinque giorni.
Risultato di giornata: Ovetti tutti esaltati e tutti felici, quello che rimane dei genitori…. beh….

Domenica… ore 23,55
“(adesso entro a casa… pant pant… e saluto mamma Ova…. pant pant…. e poi….pant pant…)”
Papà Ovo gira la serratura della porta e rientra in casa il che potrebbe non essere un grande evento; ci sarebbe però da sottolineare che:
Alle ore 8,30 di mattina (dopo una due giorni di riposo assoluto come appena avrete capito) l’intera famiglia era già sul pezzo del parchetto di Ovetti-city per l’annuale “Corsa per la Vita”: gara non competitiva (ma vallo a spiegare al Monno e anche all’Ovetta) a scopo benefico di 2 km per le strade cittadine.
Allo start il Monno schizzava in avanti, l’Ovetta affiancata da papà zigzagava cercando di evitare gli Ovetti caduti causa sgambetti reciproci, Pica accompagnata da mamma partiva con più circospezione ma tirava la due km senza mai smettere di correre sulle sue gambine quattrenni.
Due Km dopo l’intera famiglia si ritrovava ansimante ma felice. Plauso d’onore a Pica che portava a termine in autonomia la sua corsa; di lì a poco gran premiazione per il Monno e l’Ovetta (entrambe primi per la propria età) e piccola arrabbiatura per Pica (“devo salire anche io sul palco a dire che loro due sono i miei fratelli e sorelle”).
Segue rientro (a piedi) verso casa, pranzo frugale e successiva sessione di compiti capitanata da mamma Ova; papà invece aveva l’incredibile fortuna di potersi permettere una doccia e addirittura 1 ora filata di divano prima di partire per un turno di 7 ore al suddetto parchetto per il servizio in cucina della manifestazione per raccogliere fondi (“lei ha mai fatto il corso HCCP?”…“mi spiace no”… “Quindi non può entrare nelle cucine”… “temo di no”… “Vabbè allora laverà i piatti”… “ Ma non sono in cucina i piatti?…. vabbe!”)
In serata il resto della famiglia Ovetti raggiungeva il vetusto (in bicicletta… per tenersi in forma) e banchettava al parco.
Risultato di giornata: Ovetta e Monno primi di categoria, Pica raccatta ben tre medaglie da portare domani al fiocco arancio e i genitori… lasciamo stare e stendiamo un velo pietoso.
Così, come si diceva prima, alle ore 23,55 papà Ovo entra in casa e saluta mamma Ova intenta nuovamente a correggere compiti…
“Ciao Mamma Ova… pant pant…”
“Ciao papà Ovo”
“Io vado… pant pant…”
“??? Dove?”
“A letto”.

(le nostre ginnaste preferite)

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