Omertà

Da un paio di settimane Pica ha deciso di esternare gli effetti collaterali della crescita attraverso due comportamenti lievemente …… irritanti.

Comportamento 1: detto del “non sono capace”
“Pica vestiti per bene che dobbiamo uscire” … “Non sono capace mamma.”
“Pica mangia lo yogurt” … “Non sono capace, mi aiuti?”
“Pica vai a lavarti i denti” … “Eh,… ma non sono capace io.”
“Pica visto che hai imparato così bene ad andare in bicicletta, ti va se adesso facciamo un giro tutti e 5 ognuno con la propria bici?” … “No, io non sono capace, riesco solo se mamma o papà camminano dietro di me (e probabilmente impongono i loro flussi positivi sulla ruota anteriore del mio potente mezzo indirizzandolo a piacere lontano dai pericoli)”
“Forza bimbi che siamo in ritardo, ognuno si allacci la sua cintura di sicurezza. OK?” … “Papà io non ci riesco, non sono capace”
e così via….

Comportamento 2: detto del “capomafia”
“Pica, com’è andata oggi a scuola?” … ………
“Pica, sei tu che non hai tirato l’acqua dopo la pipì? (come laidamente mi hanno sussurrato all’orecchio entrambi tuoi fratelli?)” … ……..
“Pica, chi ha buttato tutti questi (tuoi) giochi per tutto il pavimento?” … ……..
e così via….

Mamma e papà Ovo nei giorni scorsi hanno abbozzato… prima, poi hanno cercato di convincere la cucciola a divenire meno titubante e soprattutto meno omertosa, infine hanno iniziato a ventilare ipotesi di fantomatiche punizioni esemplari che avrebbero buttato sia l’Ovetta che il Monno nello sconforto più totale.
Tutto senza alcun miglioramento.
Venerdì, all’ennesimo “silenzio stampa” ingiustificato, la cucciola veniva pesantemente redarguita e cacciata a letto apostrofata da un “Siamo molto arrabbiati Pica!”. La cucciola abbozzava con il suo consueto “……”  ovvero un misto di “mi spiace molto” e “va bè, pazienza” esternato comunque in un silenzio assoluto.

Sabato mattina, la situazione è degenerata.
“Pica, sveglia”
“Mmm”
“Dai forza che dobbiamo andare a nuoto.”
La cucciola scende dal letto e si avvia verso la zona giorno volgendo, imprudentemente, la schiena al genitore che non può non notare un’ampia chiazza bagnata sui pantaloncini del pigiama.
“Pica… prima di andare in cucina devi andare a far la pipì, vero?”
“…”
“Pica? Cosa hai fatto?
“…”
“PICA! Non avrai fatto la pipì addosso?!?”
“…”
“ADESSO BASTA!!! SEI UNA BIMBIA GRANDE CHE SI COMPORTA COME UNA PICCOLA, ANZI PICCOLISSIMA (Guai a dare della “piccola” a Pica che la prende come un’offesa personale gravissima). VERGOGNA! ADESSO NON TI AIUTO PIÙ. SE VUOI TI ARRANGI. IO VADO A FARE LA COLAZIONE, SE VUOI CAMBIATI LE MUTANDE, TOGLITI IL PIGIAMA E METTITI IL COSTUME, POI PRESENTATI IN CUCINA.


Da quel momento la cucciola nell’ordine: si è tolta il pigiama bagnato, si è lavata, si è messo il costume da bagno, si è vestita, si è mangiata lo yogurt, si è andata a lavare i denti, ha fatto la pipì, si è andata  pettinare, a mettersi le scarpe, si è messa lo zainetto sulle spalle, è salita in macchina e si è allacciata la cintura di sicurezza… tutto senza aiuto alcuno…. ma anche senza proferir parola.

Nel pomeriggio poi, mamma e papà ovo si sono avvicendati in casa; mamma Ova, come prima cosa, ha chiesto a Pica come fosse andata la mattinata ottenendo in cambio il solito “… …..”
Ne è seguita un’escalation di tensione così che, quando nel tardo pomeriggio papà Ovo è rientrato in casa, ha trovato il gioco preferito di Pica fuori dalla porta (allontanato fino a fine giornata) e tutti i pupazzetti della cucciola nel bidone della pattumiera (fino a nuovo ordine).

Pare che, ad un certo punto, si sia raggiunta una tregua armata tra le forze dell’ordine costituito (la mamma) e le forze della ribellione (Pica) secondo il cui accordo se i ribelli non faranno più alcuna scena muta davanti a qualsiasi domanda, allora i pupazzetti e i giochi caduti prigionieri verranno rilasciati senza subire alcun danno.
L’Ovetta e il Monno, seriamente preoccupati per la sorte dei pupazzetti (Papà,… ogni tanto ci giochiamo anche noi!), hanno vestito i panni di una ONG indipendente ed hanno avuto il nullaosta per controllare che i pupazzetti in questione non fossero stati buttati via.

Alla fine della giornata, Pica ha raggiunto mamma Ova, l’ha abbracciata e le ha bisbigliato nell’orecchio “Mamma, tu sei mia amica… Ma tu sarai sempre mia amica, vero?”.

Ulteriori notizie sugli scontri verranno forniti ai notiziari nazionali nelle prossime ore.

This Post Has One Comment

  1. Azz!!!! Che belli questi periodi!!!!!
    Comunque per la pipì notturna io ste settimane senza papà sto a rifare i letti dei due grandi in continuazione…e hanno rispettivamente 4 e 5 anni e mezzo…non li sgrido nemmeno più…

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