Abbi pietà

“Io capisco che tu, caro Monno, possa non aver notato che:

  • mi sono svegliato alle 5,40 per portare te e tua sorella in montagna;
  • ho aiutato a vestirti, insieme a tua madre, te e tua sorella cercando di non svegliare la piccola Pica
  • sono sceso al rendez-vous con gli amici con zaino, borsa per gli scarponi, racchette, sci e due caschi… non so come ma tenevo tutto io
  • non si sa come ma alla fine in macchina c’erano tre nanetti ed un adulto (il sottoscritto)
  • sono stato cacciato dentro un’Ovovia che tiene 6 persone… ma eravamo in nove
  • ti ho messo il secondo paio di calze, poi il terzo paio di calze, poi il caschetto, poi ti ho portato a far pipì, poi ti ho agganciato gli sci e poi ho rifatto tutto quanto a tua sorella
  • ho passato le tre ore, in cui eri con il tuo maestro, sciando insieme ad una coppia di amici, uno dei quali però ha pensato bene di rompersi lo scarpone dopo dieci minuti e mi son portato giù i suoi sci.
  • alla fine della lezione ho raccattato te, tua sorella, la sua amichetta, l’altra amichetta e l’altra amichetta ancora perché i due amici di cui sopra si eran “tatticamente” persi (mah!)
  • abbiamo fatto una discesa tutti insieme e proprio quando eravamo a portata di rifugio si è parata davanti al gruppo una lastra di ghiaccio
  • su quella lastra di ghiaccio siete caduti tutti (e dico proprio tutti i nanetti all’orizzonte) e qualcuno ha deciso di urlare la sua disapprovazione proprio dentro il mio orecchio
  • quel rifugio era stato scelto da tutti i presenti nella valle come luogo ideale per mangiare… e noi siamo arrivati …dopo tutti gli altri
  • in compenso c’erano 30°C…
  • …ma tu hai deciso che ti scappava la pipì (e tra noi e l’alberello c’era sempre la lastra di ghiaccio di cui sopra)
  • quando finalmente siamo ripartiti abbiamo fatto davvero un paio di belle sciate, …fin quando sei stato colto da attacco di cacarella acuta
  • … con conseguente corsa all’alberello perché ad un bagno proprio non ci saresti arrivato in tempo
  • e dieci minuti dopo abbiamo ripetuto la corsa, ad una altro sfortunato alberello
  • e a quel punto mi sono sentito di poter concludere la giornata sulla neve
  • salvo rifinire in un’Ovovia stracarica
  • e quindi in macchina sempre da solo con voi tre nanetti.

Ecco, io capisco che tu, caro Monno, possa non aver notato tutto questo, però, per favore, visto che sono sdraiato su questo divano da meno di tre minuti, potresti evitare davvero di pretendere la risposta alla domanda: “Papà, ti ricordi vero che io sono andato a sciare due volte in meno dell’Ovetta? Quando recuperiamo???””

Il corso di sci è stato un successone.

A gennaio 2017 si bisserà; tenere lontano Pica sarà dura se non impossibile anche perché è una settimana che la cucciola gira per casa recitando come un mantra “io non sio (scio) pecchè ciò tre anni ma l’anno possimo ciò quatto anni e sio (scio) anche io, vero papà?”… “Certo tesoro, certo”.

Papà Ovo, ripresosi un pochetto, in serata osservava il calendario scoprendo con terrore che le prime tre domeniche di febbraio sono previste non meglio specificate “Corse campestre Atletica Monno”.
Per questa sera è troppo, … ci penserà da domani.

 

1601suglisci

(Ovetta serena, Monno già in tensione da prestazione e, dietro, papà Ovo)

This Post Has 3 Comments

  1. Lo sci e’ proprio un bello sport. Un po’ faticoso ma…. i cuccioli pagano!

  2. Dai papà Ovo, ce la puoi fare!!!
    Se anche Pica scierà, il prossimo anno, vorrà dire che anche mamma Ova ti farà compagnia…o forse no?!?!?!

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