Saggio – mania

Parte prima: sabato mattina festa della scuola dell’Ovetta
1)        L’annuale festa della scuola elementare è partita in salita causa maltempo e quindi precedentemente prevista nel grande parco di Ovetti-town, è stata successivamente spostata nella stessa scuola elementare
2)        Dato lo spostamento di cui al punto 1) la festa si è rapidamente trasformata nella saga del decibel ruspante stante la convivenza di 35 classi da circa 21 bambini tutti under 11 anni racchiusi in 4 mura che per quanto grandi…
3)        L’Ovetta, perfettamente a suo agio, ha fatto i laboratori, la pesca con i genitori, ha giocato con gli amici, ha fatto la merenda “al sacco” e tutto quant’altro previsto godendosela come una matta.
4)        Mamma Ova, precedentemente coattata per la vendite di piantine al solo scopo di raccogliere soldini pro-scuola, ha effettivamente passato la mattinata a vender fiorellini e origano.
5)        Papà Ovo ha invece accompagnato Pica ed il Monno alla festa ed in particolare a prendere il sacchettino della merenda che doveva esser ritirato nella classe dell’Ovetta. Grandissima emozione per il Monno che, come da suo espresso desiderio, è entrato nella classe di sua sorella maggiore uscendone con un sorriso a 36 denti “Papà adesso so com’è una classe delle elementari!”
Risultato: Tutto ok, festa riuscitissima, morale alto, stanchezza poca.

Parte seconda: sabato pomeriggio festa del nuoto.
Quando nelle scorse settimane si è saputo che l’annuale festa del nuoto sarebbe stata riservata ai giovani atleti dai 5 anni in su, il Monno ha “vibratamente” protestato; gli Ovo genitori si sono a loro volta fatti portavoce di detta rimostranza e ne è conseguito che al Monno è stata data una “Wild Card” per farlo partecipare all’evento: nulla si è potuto fare però per Pica.
1)        L’Ovetta si è avvicinata con grande classe e tranquillità; dall’alto della sua esperienza dell’anno scorso era perfettamente consapevole di cosa l’aspettasse… e così è stato.
2)        Il Monno, avvicinandosi all’ora X, è stato colto da un piccolo attacco di fifa blu
“Papà ma io non so nuotare nella vasca grande.”
“Nessun problema Monno,…. Vedrai che ti aiuteranno le maestre”
“Ah……. Mamma ma perché non c’è nessuno del mio gruppo? Perché non c’è nessuno della mia età?”
“Hai chiesto tu di partecipare Monno, ti ricordi?”
“Ah… già.”
3)        Sugli spalti, in prima fila, ecco schiarati mamma Ova, papà Ovo e Pica: mentre l’Ovetta si mescolava tra le atlete della sua età, il Monno spiccava come il più nano dell’intera piscina (e subito veniva preso in simpatia dagli istruttori).
4)        Grande performance di entrambe gli Ovetto-atleti: l’Ovetta nuotava veloce e sicura col sorriso sulle labbra e gongolava di tanta attenzione: vinceva una staffetta e, per oscuri motivi, alla fine veniva premiata con luccicante medaglia d’oro.
5)        Il Monno, alla sua prima uscita “competitiva” sfoderava una vena da competizione assoluta e rimaneva serio e concentrato per l’intera performance; non si sa bene come la sua staffetta vinceva ben due manche e ciononostante riceveva una medaglia luccicantissima di bronzo (esattamente uguale a quella d’oro di prima ma tant’è!). Motivazione: questo gruppo ha già vinto la scorsa volta. Agli Ovo genitori è sembrata una gran motivazione, al Monno mica tanto.
6)        Pica, verso la metà della staffetta, ha realizzato che non si trattava nientaltro che di nuoto e quindi ha cominciato a puntare la vasca al grido di “Anche io! Anche io!” (il fatto che fosse totalmente vestita a quanto pare non era un problema per lei insormontabile).
Risultato: festa riuscitissima, Monno e Ovetta esaltati dalla medaglia, Pica imbufalita per non esser potuta entrare in acqua, genitori lievemente stanchi.

Eli Cagnotto2(Qui l’Ovetta in azione)

Intermezzo: sabato sera, cena da amici.

Secondo intermezzo: domenica mattina solita mattinata di nuoto in piscina.

Parte terza: domenica pomeriggio, festa di commiato ad amici transfughi a Singapore
1)        Dopo aver svegliato Pica dal suo riposino pomeridiano (la qual cosa non è mai di altissimo gradimento alla cucciola), gli Ovo genitori caricano tutti verso Milano già in affanno.
2)        Lì praticamente lasciano briglia sciolte ai tre Ovetti che comunque si comportano da veri Lord: il Monno trova un amico e si mette a correre all’impazzata per casa (senza distruggere nulla), l’Ovetta trova un’amica e si rintana a spettegolare in camera, Pica trova le patatine e si mette a mangiare.
3)        Dopo nemmeno un paio d’ore, appello generale, commiati commossi, frasi toccanti fra bimbi “E… questa volta non ci vediamo per tanto tempo” “dicono a Natale ma è fra tantissimo tempo” “ma io non voglio” “e nemmeno io…” “e come si fa…?”. Poi via di nuovo verso l’Ovetto town.
4)        Sulla via del ritorno, e pensando a quanto lo aspetta poco dopo, il Monno ci tiene a farci saper che si sente già “un po’ atleta”.
Risultato: beh… gli adulti cominciano ad accusare il colpo…

Parte quarta: domenica sera, festa della ginnastica del Monno
1)        Già il fatto che la festa/saggio cominci alle ore 20,30 per un quattrenne non è che sia una brillantissima idea, poi il nostro weekend effettivamente non ha portato il cucciolo bello fresco all’appuntamento, comunque sia, davanti ad una palestra gremitissima, alle ore 20,30 il Monno comincia la sua 10 minuti di performance.
2)        Pantaloni blu, maglietta blu, occhiali da sole, il Monno e un gruppetto di suoi coetanei maschi cominciano un fenomenale ballo a pochi passi da un gruppo di coetanee femminucce sulle note di “You are the one that I want”(Grease): mamma e papà Ovo non trattengono le lacrime dalle risate e si sganasciano.
3)        L’Ovetta rimane stupitissima dalla prestazione del fratello, Pica, riconosciutolo, comincia a gridare dagli spalti “Dai Monno, dai Monno”.
4)        L’eroe, avvistatici nel bel mezzo della folla, si diverte ancora di più e balla senza freni fino alla fine della musica accolta da una standing ovation generale.
Risultato: bellissima ed inaspettata sorpresa, bimbi sulle ginocchia, genitori a pezzi.

Monno Travolta2

(Qui il Monno in versione John Travolta)

Poi, finalmente, arriva la sera e con gioia si realizza che tutti i saggi/feste sono stati fatti.

“No papà, manca il mio Basket” dice l’Ovetta
“Vero, hai ragione. A proposito, non abbiamo venduto tutti i biglietti della lotteria”
“Eh papà, ma io ho provato a telefonare allo zio A. e lui non ha risposto e non gli ho venduto i biglietti”
“Già! Un’ingiustizia”

… nota di servizio: lo Zio A. tramite lettura di codesto post viene quindi a conoscenza di aver appena comprato TUTTI i biglietti invenduti di sua nipote; si tranquillizzi, sono solo 12 per un’esborso di 12 €; per stavolta gli è andata bene,… la prossima volta potrebbe andargli peggio….

This Post Has 2 Comments

  1. Ma chi l’ha detto che il sabato e la domenica sono di riposo???
    Estrema solidarietà!!!

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