Beati … loro!

Lei ha occhi verdi e un sorriso aperto.
Lui ha un paio di baffi inconfondibili e ispidi e un naso generoso.

Lei è impulsiva e diretta.
Lui è meditativo e attento.

Lei è intuitiva ed estrosa, inventa e improvvisa; difficilmente legge fedelmente un testo, fosse anche biancaneve, perché le parole scritte le stanno strette e la trama comunque modificabile all’occorrenza.
Lui è una piccola enciclopedia, cita i grandi classici a memoria, racconta con dovizia di particolari fatti storici e spiega con accurati argomenti eventi scientifici.

Lei è empatica e spiccia.
Lui è logorroico e appassionato, argomenta ogni più piccolo fatto ed è difficile sfuggire alle sue immancabili digressioni.

Lei chiacchiera per ore al telefono, rendendo felice ogni possibile compagnia telefonica, parla di tutto dal tempo allo shopping, dalla salute al “sai chi ho incontrato?”.
Lui rifugge il più possibile quell’oggetto chiamato telefono e il culmine della sua conversazione tipo si raggiunge dopo un minuto quando, espletate le formalità di rito, può dire “bene, ti passo Lei”.

Lei è pragmatica e organizzatrice, adora programmare appuntamenti e orari, consulta l’agenda, in cui sono custoditi gli eventi dell’intera famiglia, dieci volte al dì per essere sicura che tutto fili liscio.
Lui dimentica sistematicamente occhiali e telefono e quant’altro in giro, nel suo ordine tendenzialmente disordinato.

Lei ricorda a fatica strade e percorsi, al di fuori dei più abituali, preferisce chiedere informazioni “strada facendo”, confidando nella buona volontà di chi la incontra.
Lui ha senso dell’orientamento, gira con le sue immancabili cartine stradali e ignora anche i più ostinati suggerimenti del moderno gps.

Lei è coraggiosa, parte di slancio, incurante di ostacoli o difficoltà.
Lui è paziente e fatalista, lento a mettersi in moto, a tratti persino indolente.

Eppure, a modo loro, si somigliano.

Lei è nonna Patriottica.
Lui è nonno Motore.

Oggi, quaranta anni fa, e fa impressione anche dirlo, si sposavano. Felici.

Oggi, quaranta anni dopo, festeggiano – insieme allo zio A. e mamma Ova, con papà Ovo, Ovetta, Ovetto e Pica-ovetta – un così grande traguardo. Felici.

E non sapendo fare loro un augurio migliore, rubiamo una citazione manzoniana che lo zio R. rivolse loro quel giorno, quaranta anni fa.

“Ricordati, figliuolo, che se la Chiesa ti rende questa compagna, non lo fa per procurarti una consolazione temporale e mondana, la quale, se anche potesse essere intera, e senza mistura d’alcun dispiacere, dovrebbe finire in un gran dolore, al momento di lasciarvi; ma lo fa per avviarvi tutt’e due sulla strada della consolazione che non avrà fine. Amatevi come compagni di viaggio, con questo pensiero d’avere a lasciarvi, e con la speranza di ritrovarvi per sempre. Ringraziate il cielo che v’ha condotti a questo stato, non per mezzo dell’allegrezze turbolente e passeggiere, ma co’ travagli e tra le miserie, per disporvi a una allegrezza raccolta e tranquilla.”

40esimo

This Post Has 4 Comments

  1. E’ bello ricordare, è bello rivivere queste emozioni: il nostro augurio è quello che possiate continuare a viverle insieme

  2. Vi ricordo così, seduti sul divano giallo della nonna Lalla, ad aspettare l’apertura dei doni a Natale, mano nella mano: quel semplice gesto mi colpiva, anche se eravate grandi non smettevate di tenervi per mano. Vi abbraccio cari zii, l’unica amarezza è nell’aver abitato lontani, per non aver potuto vivere la quotidianità dell’essere vicini.

  3. 40 anni sono un grande traguardo e la gioia più grande è voltarsi indietro e vedere quello che avete costruito: una bella famiglia ed una figlia che ha saputo cogliere aspetti così veri e profondi di voi! Congratulazioni!! Una grande emozione anche per noi, un forte abbraccio!

  4. Ma dico, uno si fa quarant’anni di matrimonio per poi vedersi ritratto in modo impietoso in un sito web che parla di ovetti…
    Beh, però, alla fine ne esce un ritratto gustoso, intelligente e affettuoso che sta a significare che questi 40 anni sono stati senz’altro spesi bene. Complimenti all’autrice (del ritratto)!
    Riguardo alla frase del Manzoni, devo fare una confessione: da allora l’abbiamo ripetuta in innumerevoli biglietti di auguri di nozze.
    La speranza, carissimi, è che anche questi matrimoni possano avere lo stesso successo del vostro!

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