Il battesimo dell’Ovetto: un’epopea familiare #1

Per il mondo: cielo grigio e bigio, temperatura fresca ma non fredda.
Per l’Ovetto: 2 mestolini d’acqua santa sul capoccione, 2 gocce d’olio sul petto, una stola bianca da ciucciare ed un cero da fissare: giornata importante.

  • La mattina comincia in salita: alle 7,00 puntuale come un cronometro svizzero, mamma e papà vengono svegliati dall’Ovetta: “Papà? Qui! Eia nanna pu! Oggi festa Monno! Mamma, papà? Qui!”  (papà? Vieni qui? Vorrei ricordarti che oggi è la festa di mio fratello! Suvvia genitori, non siate pigri, dai che si comincia!).
  • Alle 8,30 l’Ovetto esce dal suo lettino stropicciandosi il faccione; mentre intorno a lui gli Ovo genitori corrono già di qua e di la, lui beatamente fa streaching panza all’aria.
  • Alle 9 doppio bagnetto al piano di sopra con mamma Ova a dirigere il tutto e rassettamento generale dell’Ovetto house con papà Ovo ai comandi.
  • Alle 10 papà Ovo porta l’ultima parte del vettovagliamento che servirà a sfamare le cavallette che si presenteranno al post-battesimo. Sul posto sono già presenti (da ore) Ucas nonna Patriottica e Ucas nonna Clava che corrono di qua e di la dandosi ordini a vicenda; papà Ovo con molto acume tattico decide di rimanere il meno possibile, scarica il vettovagliamento e sparisce.
  • Alle 11 qualche telefonata di rinuncia all’evento fa tirare un sospiro di sollievo agli Ovo-geniori: pare infatti che l’influenza scagazzaona nelle sue varie forme abbia colpito la Brianza negli ultimi giorni e quindi il numero degli invitati alla festa comincia a diventare quasi – e sottolineo quasi – gestibile.
  • Alle 12 pappa; l’Ovetto percepisce che c’è qualche cosa nell’aria, non  comprende bene cosa e, nel dubbio, chiede il bis di tutto quello che capita a tiro di bocca (…vedi mai che poi non si mangi più per tutta la vita!!!)
  • Alle 13 gonfio come un otre gonfia il Monno socchiude gli occhi e crolla in un sonno letargico.
  • Alle 14 anche l’Ovetta acconsente ad un breve pisolino sincerandosi però di non perdersi nulla: “Dopo festa monno? Eh? Eh? Eh?” (Uè, genitori, non facciamo scherzi, dopo c’è la festa, vero?).
    Nel frattempo gli Ovo genitori caricano la macchina di tutto quanto potrebbe esser necessario alla trasferta (la solita mezza casa)
  • Alle 15 scocca la vera ora x:
    15,02 vestizione di mamma e papà ovo
    15,17 si sveglia l’Ovetta (I tentativo)
    15,22 si sveglia l’Ovetta (II tentativo)
    15,26 si prende di forza l’Ovetta dal lettino e la si veste per la festa (l’Ovetta non gradisce la sveglia “improvvisa” e piange come una fontana)
    15,34 si sveglia il Monno e lo si veste con i pantaloni, la maglietta, il gilerino ed il cappellino prodotti da nonna Clava
  • Alle 15,35 ci si accorge, senza alcun ombra di dubbio che malgrado nonna Clava abbia provato il vestitino varie volte, malgrado abbia saccheggiato il guardaroba dell’Ovetto perché “meglio confrontarlo con una maglietta e un pantalone che usa”, malgrado l’opera abbia richiesto un lavoro di varie settimane, più o meno da capodanno, il vestitino è: Bello, senz’ombra di dubbio, e di almeno 2 taglie di troppo, anche questo senz’ombra di dubbio.
  • Alle 15,45 in perfetto orario, mamma Ova (già stanca), papà Ovo (già stanco), l’Ovetta (ancora con strascichi di pianto) ed il festeggiato Ovetto (con i pantaloni che gli cadono ripetutamente lasciando ignudi i cosciotti ben torniti) escono di casa: il battesimo deve ancora cominciare.

(segue)

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