Gigiu

I primi sono arrivati proprio un mese fa; l’ultimo oggi.

Avere in casa due Ovetti la cui somma anagrafica arriva a stento a tre anni implica, nel periodo natalizio e non solo, un flusso incessante di pacchetti regali, doni e affini.

Non conta quanto gli Ovo genitori abbiano provato a spiegare al mondo intero che tanta grazia davvero è troppa, ne serve aver fornito le prove provate che “davvero, hanno già pigiamini fino al compimento del dodicesimo anno di età”… il pacchetto arriva.

Non basta poi che gli stessi Ovo genitori abbiano deciso di rinunciare loro stessi a fare un regalino ai propri figli pur di cercare di abbassare il numero di pacchettini in un ordine di grandezza accettabile, nossignore, non basta.

Quest’anno, considerati i due Ovetti, il Natale, la befana e tutto il resto abbiamo toccato quota 53 pacchetti!!!

Si badi: il Monno, dall’alto dei suoi 5 mesi e mezzo non solo non ha espresso alcun desiderata (e comunque la scelta sarebbe caduta su un pezzo di prosciutto piuttosto che uno stinco o un tiramisù…. che purtroppo non sono arrivati), ma ovviamente dopo aver preso a morsi il primo pacchettino ed aver ingaggiato col fiocchetto una lotta all’ultimo filo di bava, ha perso totalmente interesse verso la restante montagna di doni che gli si parava innanzi. (per la cronaca il fiocchetto è stato recuperato a santo Stefano sommerso dalla bava)

D’altra parte l’Ovetta, incredula dinnanzi a tanto ben di Dio, ha passato l’intera mattinata di Natale aprendo pacchetti in maniera ossessiva/compulsiva finendo in una tranche da spacchettamento che ha avuto il suo epilogo in un classico pianto liberatorio (passato il quale ha deciso che in fondo un paio di quei giocattoli subito assurti a “gioco belo” sarebbero bastati per il resto delle vacanze natalizie).

Ma a dire il vero i regali non sono stati 53, bensì 54.

Il cinquantaquattresimo, nome in codice Pamela, cognome in codice Trudi, pochi giorni prima di Natale si è incontrata all’aeroporto londinese di Heathrow con lo zio A (nel frattempo diventato zio “Betto”).

Superate le lecite proteste degli addetti alla sicurezza dello scalo londinese che non vedevano di buon occhio un ippopotamo imbarcarsi sul posto 6D del volo Londra – Milano e superati brillantemente le pratiche d’immigrazione italiana, Pamela Trudi è stata ospitata prima a casa di nonno Motore e nonna Patriottica e successivamente ha fatto la conoscenza degli Ovetti che l’hanno accolta immediatamente come una di famiglia: l’Ovetto ha cercato di ciucciarla, l’Ovetta l’ha guardata sospettosa un paio di minuti, poi ha deciso che non di ippopotama si trattava bensì di ippopotamo e che il suo nome non era Pamela Trudi bensì semplicemente Gigiu!

Se vi dovesse capitare di venirci a trovare ora come ora non potrebbe certo sfuggirvi un ippopotamo rosa ai piedi del lettino dell’Ovetta; se non altro non potrebbe sfuggirvi in quanto Gigiu è alto 1 metro e 5 centimetri (conto gli 87 centimetri dell’Ovetta e i 70 dell’Ovetto), ha un girovita di 1 metro e 47 centimetri (contro i 53 centimetri dell’Ovetta senza patello e i 53 centimetri dell’Ovetto patellato); non siamo invece in grado di fornirvi il peso: Gigiu si è rifiutato di salire sulla bilancia.

Ultima nota: sul sito della Trudi, alla pagina di Pamela… ops, volevo dire alla pagina di Gigiu, si legge: “Puoi lavare il peluche ippopotamo Pamela in lavatrice a 30° quando la misura lo consente”… ecco, appunto, noi una lavatrice dove mettere un ippopotamo da 1 metro e 47 centimetri di larghezza non ce l’abbiamo!

This Post Has One Comment

  1. Dedicata allo zio A che oggi ricomincia un “nuovo-vecchio” lavoro!!! Baci!

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